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Libri Cristiani


IL PAESE CHE AMO DI PIÙ


di Oswald J. Smith






Capitolo 5: La nuova nascita - esperienza indiscutibile







1. Esperienza da farsi subito

2. Esperienza istantanea

3. Esperienza ben distinta

4. 1ª Giovanni 5:11,12

5. Che significa essere salvato

6. Il figlio della vedova



1. Esperienza da farsi subito

L’esperienza della nuova nascita deve farsi subito, qui, in questa vita.

«Chi crede nel Figliuolo ha vita eterna» (Giovanni 3:36).

«In verità, in verità io vi dico: Chi ascolta la mia parola e crede a Colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita» (Giovanni 5:24).

«Chi ha Figliuolo ha la vita» (1ª Giovanni 5:12).

Dunque, l’esperienza della nuova nascita deve farsi subito.

Grazie a Dio, tu puoi essere salvato subito, anche ora.

I primi predicatori Metodisti erano chiamati “i predicatori dell’istante” perché parlavano di una salvezza immediata.

Questa è un’esperienza che deve farsi non dopo la morte o al momento d’essa.

Se non sarai salvato prima di morire, per te non ci sarà più alcuna speranza; non sarai mai più salvato, sarai perduto per sempre.

Oggi, la salvezza è a tua disposizione!!

«Eccolo ora il tempo accettevole; eccolo ora il giorno della salvezza!» (2ª Corinzi 6:2).


Hai tu la nuova vita?

Sei nato di nuovo?

Sei stato salvato?

Puoi dire con sincerità: «Sono nato di nuovo; ho la vita eterna»?

2. Esperienza istantanea

La nuova nascita avviene istantaneamente.

Tutte le nascite sono istantanee e la nascita spirituale non fa eccezione.

Esaminiamo il Nuovo Testamento: Tutti i casi di conversione sono stati istantanei.

Nel giorno della Pentecoste si verificarono tremila conversioni in un solo istante.

Al mattino erano tutti perduti, prima che terminasse quella riunione tutti erano salvati; ciascuno dei presenti era passato da morte a vita.

La conversione di Paolo fu istantanea.

Essa avvenne sulla via di Damasco. Mentre era sul suo cavallo, diretto a Damasco, non era salvato; non possedeva che la sua vita naturale, ma prima che si levasse da terra, dove lo aveva gettato la mano di Dio, egli era salvato.

Anche dopo molti anni l’apostolo poteva raccontare quel che accadde il giorno della sua conversione, il giorno della sua nascita spirituale.

Egli ricordava benissimo l’istante di quella gloriosa esperienza.

Il carceriere di Filippi, quando era andato a letto, era ancora perduto; pochi istanti dopo, a mezzanotte, egli era salvato.

Al tramonto del sole aveva la sola vita naturale; quando si alzò aveva acquistato una nuova natura; era stato salvato; aveva la vita spirituale.

Durante quella notte era passato dalla morte alla vita.

Come potrebbe spiegarsi ciò?

Immagina che io ti offra un dono. C’è un istante in cui tu non hai questo dono ed un istante in cui questo dono passa dalle mie alle tue mani.

La vita eterna è un dono.

C’è un istante in cui tu non l’hai, ed un istante in cui essa vi viene a trovarsi in te: questo è l’istante in cui tu accetti il dono divino.

Non conosciamo casi di conversione graduale; la vita dello spirito è stata sempre ricevuta in modo istantaneo.


Quando avvenne in te?

Dove accadde?

Puoi ricordare il giorno in cui hai preso la grande decisione?

Ricordi l’istante in cui hai accettato Cristo come tuo personale Salvatore?

Sei certo di aver fatto una tale esperienza?

Se ricordi tutto questo ricorderai anche che facesti quella esperienza in un solo istante.

3. Esperienza ben distinta

È un’esperienza ben distinta e riconoscibile.

«Io vi ho scritto queste cose affinché sappiate che avete la vita eterna» (1ª Giovanni 5:13).

Non perché “possiate sperare” di averla, ma perché possiate “sapere” di averla.

Potete dire di essere vivi senza sapere di esserlo?

Molti anni fa ero missionario tra i Pellirosse; un’operaia di una delle maggiori Denominazioni si meravigliò molto quando udì da me che ero certo di essere salvato.
Mi considerò troppo presuntuoso.

«E voi non ne siete sicura?», le chiesi.
«No, - rispose - non ne sarò mai certa finché non verrà il Giorno del Giudizio».

Disse che solo allora Dio le avrebbe detto se era o non era salvata.

La guardai con stupore.

«E siete venuta fin qui - dissi - per spingere questi poveri Pellirosse a divenire cristiani, quando non sapete se voi stessa siete cristiana? State predicando loro la salvezza e non sapete se siete salvata voi; offrite loro una cosa che non siete sicura di possedere? Mi sembra davvero una cosa stranissima».

Allora non conoscevo (1ª Giovanni 5:13), altrimenti le avrei citato questo passo: «Vi ho scritto queste cose - dice l’apostolo Giovanni - affinché “sappiate” che avete la vita eterna».


Non dice che un giorno avrete la vita eterna, che l’avrete dopo la morte, ma che l’avete adesso.

Dice, con la massima chiarezza, che tu puoi sapere di avere la vita eterna; puoi sapere di essere salvato.

Immagina che io ti chieda se sei o non sei sposato; se hai figli o se hai mangiato.

Son certo che non risponderai: «Penso di sì», o «Penso di no». La tua risposta sarebbe: «Si» o «No»

Tu sei certo di quel che ti riguarda direttamente, puoi sempre rispondere con la massima sicurezza, e solo quando si tratta della tua salvezza esiterai?

Forse non hai fatto un’esperienza profonda e sicura della nuova nascita e per questo sei incerto e titubante.

È impossibile, caro amico, che tu abbia esperimentato la nuova nascita; è impossibile che tu abbia ricevuto la vita spirituale, che sia stato salvato e non possa dirlo con la più assoluta certezza.

La Parola di Dio non ammette dubbi.

Se non ti senti sicuro, ti prego e scongiuro di non startene tranquillo; meglio mille volte sentirsi agitato; meglio essere sconvolto da questo dubbio che restare tranquillo in un sonno di morte per poi destarsi nell’altra vita e constatare che la nuova nascita, la salvezza di Dio non era mai avvenuta in te.

Non lasciare al caso una questione di tanta importanza; devi sentirti certissimo di essere stato salvato; devi sapere di possedere la vita eterna, la vita di Dio.

4. 1ª Giovanni 5:11,12

Torniamo ai passo di 1ª Giovanni 5:11-12. È uno dei più importanti della Bibbia. «Iddio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel Suo Figliuolo. Chi ha il Figliuolo ha la vita; chi non ha il Figliuolo di Dio, non ha la vita».

La prima parola del passo è «Iddio»

La salvezza, dunque, viene da Dio.

Non comincia l’uomo; non io, non tu, ma Dio e solo Dio.

2000 anni fa Cristo gridò sulla croce «Tutto è compiuto».

Tu non devi compiere alcuna cosa per ottenere la salvezza; essa, è unicamente opera di Dio.

«Iddio ci ha dato»

La salvezza è un grande dono di Dio.

Non puoi aspirare a questo dono, non puoi fare nulla per ottenerlo, e molto meno per meritarlo. Non potresti neppure ottenerlo, se non fossi disposto a riconoscerlo e ad accettarlo come semplice dono di Dio.

«Il dono di Dio è la vita eterna».

Devi avvicinarti come un povero mendicante; devi accettare questo dono dalle mani misericordiose di Dio.

Se potessi ottenerlo compiendo sacrifici o pregando, non sarebbe più un dono.

Se vuoi la vita eterna, dunque, devi accettarla come un dono di Dio.

«Se tu conoscessi il dono di Dio!», disse Gesù alla donna samaritana.

Ed in
Efesini 2:8, 9, ci viene detto anche con maggior forza: «Poiché gli è per grazia che voi siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non vien da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù d’opere, affinché niuno si glori».

La salvezza è un dono, un dono generoso da parte di Dio.

Non si tratta di un premio più o meno prezioso per qualche cosa che abbiamo fatto, ma solo di un dono, e come tale deve essere ricevuto.

Chi penserebbe di dover pagare un dono o un regalo ricevuto? Chi considererebbe dono una cosa per la quale dovesse lavorare?

Nel momento in cui ci venisse chiesto qualcosa, il dono cesserebbe di essere dono.

Forse il figliuol prodigo aveva qualche cosa da offrire al padre che lo accolse con tanta tenerezza? Dovette fare qualcosa per i calzari nuovi che gli vennero posti ai piedi, per le belle vesti, per il vitello che venne ucciso per lui?
No, tutto fu un dono del padre.

E tale è la salvezza che ci offre il nostro Padre celeste.

Ecco un libro.
Immagina che io abbia deciso di darlo al primo che suona alla porta della mia casa. Arriva uno, suona ed io apro. Sarebbe un dono, se gli chiedessi mille lire per dargli quel libro?

Serviamoci ancora di un esempio.
Ho mille lire in mano e dico: «Chi vuole queste mille lire, venga avanti». Tu non ti muovi e, come te, molti altri restano indecisi, ma una bambina crede alle mie parole, viene avanti e tende la sua manina. «Eccole, son tue, piccina». La piccola non pensa affatto a ripagarmi; non pensa di averle meritate; ha udito quel che dicevo; ha creduto con semplicità ed è venuta a prenderle.

Perché non agisci con Gesù come questa bambina? Egli ti offre il dono della salvezza; se non accetti il Suo dono, dimostri di repurLo non sincero nella Sua offerta.

Tu cerchi di fare qualche cosa per meritarti quel dono; pensi di fare qualche cosa che possa renderti degno di esso. In tal modo consideri il Signore “bugiardo”; cerchi di offrire a Lui una tua personale giustizia.

Oh, perché non ti presenti con “la semplicità di un bambino? Perché non prendi con fede il dono della salvezza dalla mano di Dio che si tende verso di te?

Tutto il debito è stato estinto; tutto è stato pagato: Dio può offrirti la vita eterna.

«Il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore» (Romani 6:23).

Rifiuterai di seguire il piano di Dio?

Accetterai un dono da un amico terreno e rifiuterai il Dono dei doni che ti offre il tuo Padre celeste?

Sarebbe certamente la peggiore delle ingratitudini. Disprezzando la salvezza, sarai perduto per tutta l’eternità.

Fratello carissimo, ascolta: non rigettare l’offerta della salvezza.
Confessa apertamente e senza esitare la tua impossibilità di pagare il prezzo del riscatto; accetta con semplicità il Signore Gesù Cristo, Dono ineffabile di Dio.

«Iddio ci ha dato la vita eterna».

Vogliamo spiegarci con un esempio: un foglio di carta rappresenta la vita eterna.

«Iddio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel Suo Figliuolo».

Pongo il foglio di carta dentro un libro, che rappresenta il Figliuolo di Dio.

La vita eterna non è in una chiesa, nella moralità, nella religiosità, ma nel Figliuolo di Dio, cioè in Cristo.

Tu non potrai avere il foglio di carta, cioè la vita eterna, se non prenderai il libro, cioè il Figliuolo.

«Chi ha il Figliuolo ha la vita eterna», dice la Bibbia.

Se ho il libro ho anche il foglio che è in esso. Dio ha posto la vita eterna nel Suo divin Figliuolo;
non potrai avere la vita eterna senza accettare il Figliuolo.

Non devi dunque affannarti inutilmente: devi solo farti questa domanda: «È Gesù Cristo il mio Salvatore?».

Ascolta le altre parole della Scrittura: «Chi non ha il Figliuolo non ha la vita».

Sono chiarissime: senza Cristo non si può ottenere la vita. Se non ho Cristo, non ho la vita e, se non ho la vita, sono perduto.

Non fa meraviglia, dunque, che Cristo abbia detto a Nicodemo: «Bisogna che nasciate di nuovo» (Giovanni 3:7).



«Questa è la vita eterna: che conoscano Te, il solo vero Dio, e Colui che tu hai mandato, Gesù Cristo»
(Giovanni 17:3).

Conosci Gesù?

5. Che significa essere salvato

Forse ti è stato insegnato che essere salvato significa essere molto religioso, essere un bravo operaio della chiesa, vivere in modo irreprensibile, osservare con fedeltà i comandamenti di Dio.

Tutto ciò è solo puro e freddo formalismo.

La vera salvezza è qualche cosa di vivo, di personale; qualche cosa che riguarda direttamente Cristo.
La vita eterna è personificata in Cristo, è una sola cosa con Lui, è Cristo medesimo.

Essere salvato, dunque significa nascere a novità di vita mediante l’accettazione di Cristo.

Tu sai che nell’istante in cui ricevi Gesù nel tuo cuore, tu acquisti la vita eterna, senza la quale periresti, perché «chi ha il Figliuolo ha la vita eterna, e chi non ha il Figliuolo non ha la vita».

Il cristianesimo riguarda il cuore e non è una semplice cerimonia esteriore e formalistica.

«A tutti quelli che L’hanno ricevuto (Cristo) Egli ha dato il diritto di diventar figliuoli di Dio; a quelli, cioè, che credono nel Suo Nome» (Giovanni 1:12).

Si tratta di ricevere nel cuore una Persona vivente, cioè il Signore Gesù Cristo.

Ascolta il messaggio divino, caro fratello, apri il tuo cuore a Gesù; lascia che Egli vi entri e ne prenda possesso.

Anche in questo momento Egli è lì che bussa e ti chiede di lasciarLo entrare. «Ecco, io sto alla porta e picchio - dice Gesù - Se uno ode la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui» (Apocalisse 3:20).

Puoi rimanere indifferente? Vuoi che Egli resti fuori della porta del tuo cuore? Non ti commuovi alla Sua dolce insistenza? Devi fare anche tu la tua parte: Egli non entrerà nel tuo cuore se tu non vorrai.

Ricordati che la maniglia è nell’interno; quando tu aprirai, Egli entrerà. «Io entrerò da lui», dice il Signore.

Egli entrerà, ma solo quando aprirai la porta del tuo cuore.


Accetta l’offerta di misericordia che ti viene fatta. Accettala prima che sia troppo tardi!
Accetta Gesù, e la vita eterna sarà nel tuo cuore.

Tu devi prendere una decisione.

Quale dono divino! Quale piano sapientissimo!

«Come scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza?», dice l’autore dell’Epistola agli Ebrei (2:3). «Iddio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel suo Figliuolo. Chi ha il Figliuolo, ha la vita; chi non ha il Figliuolo di Dio, non ha la vita» (1ª Giovanni 5:11, 12).

«Eccolo ora il tempo accettevole; eccolo ora il giorno della salvezza» (2ª Corinzi 6:2).

Dunque amico carissimo, vieni; decidi subito: accetta Gesù come tuo Salvatore.

Molti uomini e molte donne non hanno la vita per un solo motivo: «Non volete venire a me per avere la vita» (Giovanni 5:40).

Sono parole di Dio stesso. Anche tu, amico, se rigetterai Cristo, non avrai mai la vita eterna; sarai perduto per sempre.

La colpa sarà tua, completamente tua.

Dio ha provveduto per noi la vita eterna; Egli l’ha posta nel Suo divin Figliuolo, e in Lui la offre a te. Se non ti avvicini a Cristo; se non Lo accetti come tuo Salvatore, non avrai la vita eterna; non potrai entrare nel Regno di Dio.

Ti scongiuro ancora una volta: accetta Gesù; solo in questo modo “nascerai di nuovo” e sarai salvato.

Cristo solo può dare la vita.

La religione, la giustizia, la moralità, sono cose buone, ma prima di ogni altra cosa è necessario che tu abbia Cristo nel cuore; è necessario che tu abbia la “Vita”.

6. Il figlio della vedova

Eccoci alle porte della città di Nain. Davanti a noi passa un corteo funebre. Portano al cimitero la salma di un giovane, figlio unico di una povera vedova.

Secondo la prescrizione del Talmud, tutti camminano silenziosamente dietro quella salma e tutti assisteranno dolenti alla sua sepoltura. Hanno il capo chino e la tristezza del volto indica che sono tanto dolenti per la morte del caro giovane.

Anche la madre, straziata dal dolore, segue la salma del figlio che era il suo unico sostegno, la sua grande speranza.

Tutto ad un tratto si avvicina al corteo un individuo che grida:

«Lasciate che veda questo giovane; io posso farlo tornare in vita».

La processione si ferma.

«Questo giovane - dice l’uomo - ha bisogno di una maggiore istruzione».

Fa posare la cassa e, prendendo dei libri, comincia la sua opera. Ma tutto è vano: il giovane è lì, inerte, ai suoi piedi; non avviene in lui la minima reazione vitale.

L’uomo presuntuoso che voleva istruirlo, aveva dimenticato che, per apprendere qualche cosa, è necessario vivere.

Il giovane era morto e l’istruzione non serviva a nulla.

Visto che il primo non aveva concluso nulla, si fa avanti un altro e dice di avere il segreto della vita.

«Questo giovane ha bisogno di un ambiente migliore, di un’atmosfera più salutare; non può vivere finché sarà in un ambiente tanto malsano», e indica le brutture che circondavano il luogo dove si era fermato il corteo.

Si mette subito all’opera; sistema la bara in un luogo più arioso; pone attorno ad essa dei bei fiori e delle piante ornamentali; tutto appare ridente e sereno. Lo sguardo dei presenti è fisso al volto del giovane: nessun segno di vita!

Anche gli accorgimenti ed i consigli dell’arte salutare non erano valsi a nulla: il giovane era morto, e tale restava.

Si fa avanti un terzo che vuole provare. Assicura che riuscirà a fare qualche cosa.

«Caro giovane, dice rivolto alla salma scuoti te stesso. Pensa che devi vivere. Su, da bravo, alzati. Pensa alla tua mamma così affranta dal dolore; pensa che ha solo te, che è vedova, che morirà se non torni presto fra le sue braccia».

Tutto è inutile: il giovane è morto e non può ascoltare le esortazioni, anche se queste fanno appello ai migliori sentimenti del cuore.

Provò anche il rabbino con i suoi libri di religione.

Ricordò tutti i precetti della Legge, tutte le prescrizioni dei Talmud. Disse che sarebbe sicuramente tornato a vivere se avesse osservato tutto quel che gli ricordava; ma quando gli fu fatto notare che, essendo morto, il giovane non poteva davvero osservare leggi e precetti che non poteva neppure udire, il rabbino se ne andò tutto rattristato.

Ecco finalmente che si fa avanti Uno che mostra di conoscere davvero il segreto della vita e della morte.

La turba osserva con meraviglia ogni Suo atto, ogni Sua parola. Egli si avvicina alla bara.

«Che farà Costui?», si chiede ansiosa la gente. «Ha davvero il segreto della vita?».

Egli parla: la Sua voce è piena di autorità. «Giovanetto, Io te lo dico: Alzati!».

Rimangono tutti senza respiro. Che parole strane! Egli parla ad un morto e gli parla con tutta autorità: «Io te lo dico».

Ed il morto obbedisce: apre lentamente gli occhi; sul suo volto tornano i colori della vita; il cuore torna a pulsare. Egli si alza e corre fra le braccia della madre.

Che è accaduto? Gesù gli ha ridato la vita.

Il giovane era morto ed aveva bisogno di riavere la vita; prima di ogni altra cosa aveva bisogno di tornare a vivere.
Il Figlio di Dio, Gesù Cristo, lo sapeva e gli aveva donato la vita di cui aveva bisogno.
«Io son venuto perché abbiano la vita e l’abbiano ad esuberanza» (Giovanni 10:10).

Questo accade anche a te, mio caro amico; tu sei morto, «morti ne’ vostri falli e ne’ vostri peccati» (Efesini 2:1), e quel che ti è assolutamente necessario prima di ogni altra cosa è la vita, la vita di Dio, la vita dello spirito.

L’istruzione, l’assistenza sociale, la religione stessa non servirebbero a nulla se non avessi la vita.

Hai bisogno della vita e questa ti può essere data solo da Gesù, il Cristo vivente, il Figlio dl Dio.

«Chi ha il Figlio ha la vita » (1ª Giovanni 5:12).

Accetta Gesù, ed avrai la vita.